L'Europa è in allarme: il latte contaminato in Cina e le drammatiche conseguenze per migliaia di bambini stanno mettendo sotto pressione il sistema europeo di sicurezza alimentare.
Da Annecy, nell'Alta Savoia francese, dove si è chiusa la prima giornata del Consiglio informale dei ministri dell'agricoltura europei, la presidenza francese dell'Ue sostenuta da almeno 13 partner - tra cui l'Italia - ha chiesto un rinnovato impegno, accompagnato da più controlli, per garantire che i prodotti importati rispettino rigorosamente le severe norme comunitarie. Intanto è in arrivo questa settimana il parere scientifico dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare (Efsa) sui rischi per la salute umana del latte contaminato in Cina. Al momento tuttavia, nonostante la paura stia investendo molti Paesi asiatici e africani, la commissaria europea alla sanità Androulla Vassiliou, presente ad Annecy, ha voluto essere rassicurante: ''In Europa non c'è nulla da temere'' - ha ribadito - le frontiere sono chiuse dal 2002 alle importazioni di latte e prodotti lattiero-caseari cinesi. Bruxelles però non sta con le mani in mano e ha chiesto all'Efsa ''se possono esserci rischi per la salute umana da un eventuale utilizzo, nella fabbricazione di un qualsiasi alimento, di una quantità anche minima di melamina'', la sostanza responsabile della contaminazione del latte in polvere in Cina. La commissione Ue è in allerta - ha detto il portavoce di Vassiliou - per ''capire se esistono rischi sui prodotti compositi, come la cioccolata e il pane''.
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